Éi fóe dei ferguò
(Le favole del focolare)Poesie nel dialetto di Carrosio
O memoria spietata, che hai tu fatto
del mio paese?
Un paese di spettri
dove nulla è mutato fuor che i vivi
che usurpano il posto dei morti.
Elenco delle poesie
- A porlo cu a nonna (Parlo con la nonna)
- Cacióui (Cacciatori)
- U tarpin e a bíscia (Il cucciolo di talpa e la biscia)
- A vachetta (La vaccherella)
- Éi gotto e a prúxa (Il gatto e la pulce)
- Éi veggio (Il vecchio)
- L’inveriö e éi buéj (Il porcino e il boleto malefico)
- A galiña criuza e a vurpe fúrba (La gallina curiosa e la volpe furba)
- Éi msé (Il nonno)
- Éi gollo rè (Il gallo re)
- A vgiò ‘nta stolla (A vegliare nella stalla)
- A sánta (La santa)
- U giurnu du giúdísio (Il giorno del giudizio)
- U lúxeltrín di Nenni (Il lucertolino dei Nenni)
- A berta e o ció (La gazza ladra e il chiù)
- Daa Capletta ‘d Méo (Presso la Cappelletta di Aimero)
Note sulla trascrizione fonetica semplificata
Vocali
- L’accento tonico non è indicato nelle vocali aperte, mentre è sempre indicato nelle vocali chiuse e turbate; in particolare:
- á, a chiusa dell’it. abbaiáre (ánma, anima);
- é, e chiusa dell’it. rete (diferénsa, differenza; dixéiva, diceva);
- í, i chiusa dell’it. titolo (scríto, scritto);
- ó, o chiusa dell’it. sole (fóa, favola; nónna, nonna);
- ö, o turbata del francese “feu” (bö, bue; lagö, ramarro);
- ú, u chiusa del francese “venu” (scúo, scuro; cutúa, campo coltivato).
- L’accento è inoltre sempre evidenziato nelle vocali finali delle parole tronche (ferguò, focolare; ciú, più; runsignö, usignolo).
- Quando una vocale non tonica presenta una pronuncia chiusa, la vocale stessa viene accentata. In questi casi risulta sempre accentata anche la vocale tonica, sia aperta sia chiusa, evidenziata con un trattino sottostante (ciúménto, cemento; bútéga, bottega; zúgò, giocare).
- Il segno ‘ ad inizio di parola indica un’aferesi vocalica (‘ntéi, intéi, nel, nelle) usata a volte per ragioni eufoniche o per creare un collegamento con la vocale finale della parola che precede.
Consonanti
Come in italiano, con le seguenti eccezioni:
- j, i consonantica in sostituzione della l palatale (poja, paglia);
- ñ, n nasale velare dell’it. banco (funtaña, fontana);
- scc, sc apicale davanti all’affricata (sccetto, schietto);
- x, j del fr. “jour” (grixi, grigi; faxa-n, fagiano);
- z, s sonora dell’it. rosa (zú, giù; zunta, aggiunta; pézo = peggio);
- per la s sorda (it. sasso) si usa il segno s (casetta = calza). Notare la differenza con la esse sonora dell’it. “casetta” [piccola casa] che si pronuncia, nel dialetto di Carrosio, cazetta.
Edizione a stampa

Le poesie di Roberto Benso sono state pubblicate anche in volume, con introduzione di Jean Maillard, saggi di Stefano Lusito e Anselmo Roveda, e illustrazioni di Elettra Deganello. Il libro fa parte della collana Zimme de braxa, diretta da Anselmo roveda sotto gli auspici del Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure e pubblicata dall’editrice Zona.
Acquista il volume sul sito dell’editore.